Il ruolo della Nanotecnologia nella dermatologia

Il 13 ottobre, presso l’aula seminari “Francesco Autuori” dell’Università di Roma Tor Vergata, si terrà il workshop sulle applicazioni della nanotecnologia alla dermatologia. Un appuntamento importante per discutere sulle prospettive e sfide future della Dermatologia e della “nanodermatologia”.

La nanotecnologia e le sue applicazioni in dermatologia

La nanotecnologia, cioè lo sfruttamento delle caratteristiche proprietà che la materia assume nella nano-scala (1-10nm), promette grandi progressi scientifici e tecnologici in moltissimi settori a grande impatto economico e sociale che includono, ad esempio, energia, manifattura, ambiente e medicina.
Quest’ultimo settore sta già vivendo uno sviluppo notevole per l’apporto che la nanotecnologia fornisce alle tecniche diagnostiche, soprattutto nell’analisi di immagine, i cui protocolli sono già entrati nella corrente pratica clinica.
Molto promettente è la possibile applicazione di nanotecnologie alla terapia, campo in cui sono già stati individuati diversi utilizzi.

Si possono identificare due principali applicazioni, una consistente nell’uso di nanoparticelle come “zattere” polifunzionali di ancoraggio di farmaci, l’altra che consiste nello sfruttamento delle capacita enzimatiche che particelle composte da alcuni elementi (es. ossidi metallici) acquisiscono nella nano-scala (“nanozimi”).

A differenza delle pratiche diagnostiche, che in larga misura non prevedono il contatto tra le nanoparticelle e l’organismo del paziente, la terapia implica la loro stretta interconnessione. Questo comporta che prima di poter sperimentare sul paziente la potenzialità terapeutica delle diverse nanoparticelle, è necessario assicurarsi di eventuali effetti avversi, visto che tali agenti non sono finora mai venuti a contatto con gli organismi. I dati pre-clinici disponibili stanno già delineando quali nanoparticelle possano essere considerate efficaci e sicure; i primi passi per testarne l’uso terapeutico sperimentale sono già stati intrapresi.

In questa ottica, l’applicazione in problematiche dermatologiche sembra essere una preferenziale via di inizio. La possibilità di applicazioni topiche sulla cute, infatti, evita gli eventuali problemi tossicologici derivanti da applicazioni sistemiche. Coerentemente, il settore dermatologico è tra i più ricchi di studi nel campo di potenziali terapie nanotecnologiche.

“Questo corso – precisa Lina Ghibelli, professoressa di biologia applicata, all’università degli Studi di Tor Vergata – nasce a conclusione di un proficuo studio (PANACERIA), finanziato dalla Regione Lazio, e svolto in collaborazione con i ricercatori dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata-IRCCS di Roma, in cui abbiamo studiato la duplice attività di nanoparticelle di ossido di cerio (“nanoceria”) di assorbire i raggi ultravioletti (UV), da un lato, e dall’altro di eliminare le specie reattive dell’ossigeno che gli UV provocano quando colpiscono tessuti/cellule.
Questa duplice attività rende le nanoceria promettenti agenti anti-UV di nuova generazione. In occasione del workshop, abbiamo voluto allargare il campo a colleghi che presenteranno i loro studi, considerando sia i principi generali che i dati sperimentali”.

Gli argomenti che si tratteranno riguarderanno la sicurezza dei nanomateriali; i metodi analitici per la loro determinazione; i modelli di patologie cutanee per la nanodermatologia; la progettazione e applicazione di nano-bio piattaforme come protettori da UV; la potenzialità di vettori a base di nanoparticelle d’oro per una sicura veicolazione di farmaci.

Gli speaker invitati sono esperti riconosciuti nei loro campi specifici, e forniranno un’utile visione d’insieme per questo campo di studi in rapida evoluzione.

Gli argomenti principali riguarderanno:

  • la sicurezza dei nanomateriali
  • i metodi analitici per la loro determinazione
  • i modelli di patologie cutanee per la nanodermatologia
  • la progettazione e applicazione di nano-bio piattaforme come protettori da UV
  • la potenzialità di vettori a base di nanoparticelle d’oro per una sicura veicolazione di farmaci

Interverranno al workshop: la dott.ssa Francesca Corsi, Università di Roma Tor Vergata, il professor Raffaele Saladino, Università della Tuscia di Viterbo, Ilaria Fratoddi, prof.ssa Università La Sapienza di Roma, la dott.ssa Stefania Briganti, istituto San Gallicano IFO di Roma e, a rappresentanza dell’Istituto superiore della Sanità (ISS), la dott.ssa Beatrice Bocca e la dott.ssa Isabella De Angelis.  Il comitato organizzatore è composta dalla professoressa Ghibelli e dalla dott.ssa Cristina Maria Failla – laboratorio Immunologia Sperimentale, IDI-IRCCS.

Scarica qui la locandina del workshop