Tumori cutanei: maggio mese della prevenzione

Maggio: mese della prevenzione dei tumori cutanei, l’IDI IRCCS di Roma in campo con i servizi dedicati e una campagna di sensibilizzazione

L’IDI, nella settimana che va dal 22 al 26 maggio offrirà consulenze gratuite sul tema della prevenzione con la collaborazione di  alcune farmacie romane.

Circa 12.700 sono state le nuove diagnosi di melanoma della cute (Airtum-Aiom, i numeri del cancro 2022). Questo tumore maligno della pelle molto aggressivo, è nel nostro Paese il terzo (donne) e il secondo (uomini) più frequente nella popolazione al di sotto dei 50 anni, ma può essere contrastato, oltre che con un’adeguata protezione dai raggi Uv, con il monitoraggio dei nei attraverso l’osservazione attenta di forma, dimensione, colore, velocità di crescita.

Il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla prevenzione dei tumori melanocitari e non melanocitari, si conferma l’impegno dell’IDI- IRCCS, punto di riferimento per la dermatologia in Italia. 

“In percentuale possiamo affermare  ricorda la Dott.ssa Annarita Panebianco, Direttore Sanitario dell’ IDI IRCCS – che in Italia  il 7% delle nuove diagnosi di melanoma provengano proprio dall’IDI. Un dato significativo che dimostra l’alta professionalità del nostro personale medico che si occupa di diagnosi, cura e  ricerca”.

 

 

Dal 22 al 26 maggio, l’IDI nell’ambito delle attività di promozione della salute offrirà consulenze gratuite presso le principali farmacie sul territorio romano che hanno aderito sensibilmente all’iniziativa:

22/05 Farmacia Igea, Largo Cervinia
(nota: presso la farmacia Igea sarà possibile prenotare anche delle visite dermatologiche con gli specialisti dell’IDI)
23/05 Pharma Experience MONTEVERDE, Piazza San Giovanni di Dio, 42
24/05 Pharma Experience AURELIA, Via Baldo degli Ubaldi, 51
25/05 Pharma Experience PRATI, Piazza Mazzini, 19
26/05 Pharma Experience COLLINA FLEMING, Piazza Monteleone da Spoleto ang. Via Bevagna

L’IDI con oltre 110 anni di storia è un riferimento della dermatologia italiana con servizi dedicati in nuovi ambienti rinnovati e attrezzati con tecnologia aggiornata.

Lo Skin Cancer Center,  ad esempio, afferma il Dott. Giovanni Di Lella,  direttore del centro, è una struttura  modernissima con tecnologie all’avanguardia e  inaugurata lo scorso anno, specializzata per la diagnostica di secondo livello delle principali lesioni melanocitarie e non. Strumenti di alta tecnologia per esami di dermatoscopia in epiluminescenza, microscopia confocale rappresentano il “plus” che oggi la nostra struttura può offrire, oltre a modernissime sale operatorie e locali annessi pensati per accogliere il paziente e seguirlo nell’iter pre e post chirurgico. 

Solo nel 2022 all’IDI sono stati trattati più di 3500 pazienti.

Una struttura unica nel suo genere, ricorda il Dott. Francesco Ricci, responsabile del servizio Melanoma Unit che rappresenta un’eccellenza e riferimento in Italia per la dermatologia, dimostrato dal continuo aumento del numero dei pazienti assistiti presso il nostro centro.

Per informazioni e prenotazioni di visite in Istituto rivolgersi ai numeri:

  • 06.66464761
  • Skin Cancer Center, 06/66464144 – Melanoma Unit

 

Scopriamo da vicino cos’è il melanoma

Il melanoma è un tumore che origina da cellule che prendono il nome di melanociti, insorge prevalentemente sulla pelle ma più raramente può presentarsi anche a livello delle mucose (bocca, aree genitali o ano-rettali), delle unghie o nel fondo dell’occhio.

 

 

Quali sono i principali fattori di rischio per il melanoma? 

Il principale fattore di rischio è l’esposizione eccessiva e impropria ai raggi ultravioletti (non solo naturali come quelli del sole ma anche artificiali come le lampade abbronzanti), altri fattori sono il fototipo chiaro (carnagione chiara con lentiggini, che si scotta facilmente, che si abbronza poco o per niente; occhi azzurri o verdi; capelli rossi o biondi), l’elevato numero di nei (anche detti nevi), scottature gravi specialmente se esse sono avvenute in giovane età e infine avere almeno un familiare di primo grado che abbia ricevuto una diagnosi di melanoma. In ogni caso è possibile sviluppare un melanoma anche in assenza di fattori di rischio noti.

Viene prima il nevo o il melanoma? 

Nella maggior parte dei casi (circa 70-80%) il melanoma insorge ex novo su cute sana ma può originare anche dalla modifica di un nevo preesistente (20-30% dei casi).

 

 

Come avviene la diagnosi?

Il primo controllo attivo dovrebbe farlo il paziente stesso, tramite l’autoesame mensile della pelle e l’osservazione dei propri nevi, valutandoli secondo l’acronimo ABCDE del melanoma: A – Asimmetria: dividendo idealmente a metà un nevo le due metà appaiono differenti fra loro; B – Bordi: bordi irregolari e frastagliati che si interrompono bruscamente; C – Colore: presenza di più colori differenti all’interno di uno stesso nevo; D – Diametro: larghezza superiore a 6 millimetri, tuttavia si tratta di criterio in disuso poiché oggi la tecnologia ci consente di ingrandire molto l’immagine del nevo permettendo di porre diagnosi di melanoma anche per lesioni molto piccole; E – Evoluzione: ovvero un nevo che cambia di forma, colore e dimensioni nel breve periodo. Generalmente i nevi di un individuo tendono ad assomigliarsi tra loro perciò un nevo diverso da tutti gli altri, seppur si adatti alla regola ABCDE, merita un approfondimento diagnostico. In presenza di un nevo sospetto (di nuova insorgenza o di un nevo preesistente che è andato incontro a modificazione) è necessario effettuare con urgenza una visita specialistica dermatologica. Lo specialista sottoporrà il paziente all’esame dermatoscopico (se opportuno all’epiluminescenza/mappatura dei nei) ed eventualmente darà indicazione all’asportazione con valutazione istologica. L’esame istologico pone la diagnosi definitiva di melanoma.

Visite dermatologiche quando e quanto spesso?

  • una volta l’anno per tutti i pazienti 
  • più spesso nei soggetti a rischio secondo le indicazioni del dermatologo (molti nevi, fototipi I-II, familiarità per melanoma)
  • modificazione rapida di una lesione preesistente
  • ogni volta che l’autoesame riveli la comparsa di una nuova lesione sospetta
  • comparsa di una lesione differente dalle altre (brutto anatroccolo)

Cosa posso fare per prevenire il melanoma?

La prevenzione primaria del melanoma prevede la protezione della cute dai raggi ultravioletti attraverso l’uso di indumenti, cappello, occhiali da sole e filtri solari con un fattore di protezione elevato o molto elevato (utilizzati in quantità adeguata, ogni due ore, su tutto il corpo e dopo ogni bagno/doccia) non solo al mare o in vacanza ma anche in città e quando il tempo è nuvoloso. Inoltre è opportuno cercare l’ombra il più possibile facendo attenzione alle superfici riflettenti (basti pensare che la sabbia, il mare e la neve riflettono i raggi solari rispettivamente di circa il 20%, 30% e 80%) ed evitare l‘esposizione solare nelle ore più intense (tra le 11 e le 16). La prevenzione secondaria del melanoma prevede l’autoesame mensile della pelle, l’effettuazione di una visita dermatologica annuale (più spesso laddove il dermatologo lo ritenga opportuno) oppure di una visita urgente ogni volta che l’autoesame riveli la comparsa di una nuova lesione sospetta o la rapida modificazione di una lesione preesistente.

Come si cura il melanoma?

La chirurgia è il trattamento d’elezione per il melanoma localizzato. E se la patologia non è diffusa, si tratta di un trattamento risolutivo che offre eccellenti possibilità di guarigione. Dopo l’intervento chirurgico il paziente intraprenderà un percorso dedicato di follow up clinico della durata di 5-10 anni con una frequenza e una tipologia di esami strumentali proporzionati allo stadio del melanoma. 

E’ previsto l’uso di farmaci esclusivamente per i melanomi ad alto rischio di recidiva e/o metastatici. Gli attuali progressi scientifici offrono varie opzioni terapeutiche per chi presenta un melanoma in stadio avanzato. Principalmente si utilizzano l’immunoterapia e le terapie a bersaglio molecolare. Nel primo caso si stimola il sistema immunitario a combattere la neoplasia, nel secondo caso invece si utilizzano inibitori di BRAF-MEK, ovvero proteine bersaglio specifiche di questi farmaci antitumorali. In alcuni casi di melanoma ad alto rischio possono essere utilizzati dei farmaci come terapia adiuvante, ovvero con l’obiettivo di ridurre il rischio di recidiva di malattia.